2. | € 16,50 | EAN-13: 9788856847628 Monica Amari Manifesto per la sostenibilità culturale. E se, un giorno, un ministro dell'economia venisse incriminato per violazione dei diritti culturali?
Edizione: | Franco Angeli, 2012 | Collana: | Comunicazione pubblica | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 16,50 | Descrizione | Può essere considerato un paradosso, qualcosa di assolutamente sorprendente e incredibile, l'idea che un domani un ministro dell'economia possa essere incriminato davanti alla Corte di giustizia europea di Strasburgo per violazione dei "diritti culturali", quando al momento della Finanziaria taglierà i fondi alla cultura.
Eppure l'ipotesi non è così inverosimile se l'Unione europea, una volta riconosciuto il concetto di sostenibilità culturale come uno dei pilastri su cui si regge il modello di sviluppo, decida di emanare una direttiva in grado di obbligare tutti gli Stati membri a destinare l'1% del proprio Prodotto interno lordo (Pil), alla Cultura.
Come sintetizza il Manifesto per la sostenibilità culturale, la Cultura è capace non solo di creare economia e coesione sociale, ma anche di offrire un senso di benessere, quel senso di felicità che i governi cominciano a porre tra gli obiettivi primari da raggiungere. Esaminando le analogie che possono esistere fra il sistema ambientale e quello culturale, il tema della "sostenibilità culturale" fa intravedere la possibilità di un'"economia del simbolico", dove i piani strategici culturali diventano uno strumento indispensabile per il governo del territorio.
E in quest'ottica si potrebbe, peraltro cominciare a ritornare a considerare lo sviluppo nel suo significato originale, di togliere il "viluppo", ossia di sbrogliare la matassa riconoscendo che alla ricerca del profitto si deve abbinare il godimento della vita. D'altronde Euripide racconta che "l'inatteso non si compie, all'inatteso un dio apre la via" e nel "Gotha dei miti" europei non sarà difficile trovare un dio che possa accompagnarci lungo questo cammino capace di portare alla costruzione di una nuova "civiltà sociale".
Monica Amari , esperta in politiche e processi culturali, alterna a un'attività di docenza universitaria, un'attività professionale nell'ambito delle strategie culturali. Ha pubblicato per la FrancoAngeli Progettazione culturale: metodi e strumenti di Cultural planning " (2 ed), I Musei delle aziende " (2ed) e in collaborazione con Matteo Poli I conic Paysage & Cultural Planning: paesaggi e processi culturali . | Aggiungi al Carrello |
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3. | € 21,00 | EAN-13: 9788846472861 Monica Amari Progettazione culturale. Metodologia e strumenti di cultural planning
Edizione: | Franco Angeli, 2012 | Collana: | Management della cultura, turismo, sport, servizi | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 21,00 | Descrizione | Il Trattato di Maastricht (1992) e la Carta dei diritti fondamentali dell'unione Europea (2004) hanno sancito l'importanza di favorire e potenziare le dinamiche culturali e lo sviluppo del patrimonio culturale come base per l'identità e l'unione dei popoli europei. In questo scenario la progettazione culturale sta iniziando e delinearsi come una disciplina autonoma (cultural planning), il cui fondamento è l'agire in una prospettiva di multidisciplinarietà : quadri normativi, saperi e capacità si intrecciano con processi amministrativi, economici, sociali di pianificazione territoriale e di marketing.
Questo testo, considerando il Codice dei beni cultuali e del paesaggio lo sfondo di riferimento giuridico, intende offrire un supporto metodologico alla programmazione culturale introducendo e adattando a questo ambito il Project Cycle Managament, un metodo diffuso presso le organizzazioni internazionali (Unione Europea, Banca mondiale, agenzie ONU) per realizzare progetti di sviluppo e cooperazione.
Si propone anche di contribuire a delineare una nuova figura professionale: il progettista culturale, che operando nell'ambito strategico della governance del territorio, abbia le competenze di offrire agli attori (pubblici o privati) criteri, metodi, procedure che aprano nuove possibilità di incontro e di interconnessioni costruttive tra i sistemi (culturale, turistico, sociale, economico e della formazione).
Nella prima parte del libro la progettazione culturale viene analizzata e definita come momento operativo della programmazione culturale, inserita a sua volta all'interno del più ampio e generale scenario delle politiche culturali. In relazione alla attività di progettazione culturale vengono descritti l'oggetto (il patrimonio culturale); lo spazio di azione (il territorio); gli attori (le persone giuridiche pubbliche e private).
Nella seconda vengono considerati i sei tipi di azione (tutela, conservazione, valorizzazione, gestione, promozione, fruizione) all'interno delle quali può essere ideata e realizzata un'attività di progettazione culturale. Quindi, assumendo come riferimento il Project Cycle Management (PCM), viene proposto come modello guida il ciclo di progetto, mediante cui, la progettazione culturale si fa prassi.
Il libro si chiude con un'ipotesi che vorrebbe diventare una proposta: che in futuro si possa riuscire a valutare l'impatto della progettazione culturale, al fine di quantificare il livello di incremento del benessere sociale generale: obiettivo a cui dovrebbero tendere tutte le scelte politiche, non solo quelle attinenti la politica culturale.
Monica Amari opera nell'ambito della progettazione culturale, alternando attività di ricerca, di formazione e di docenza. Nel 1997 ha pubblicato per FrancoAngeli, I Musei delle aziende: la cultura della tecnica tra arte e storia, 2a ed. 2001; per Electa nel 1998 Guida del turismo industriale. È presidente dell'Associazione AR.ME.S Arte, Media Scienza; www.ames-mi.it. | Aggiungi al Carrello |
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